lunedì 5 maggio 2014

"storia di uno yogurt gelato e di un coccodrillo"




Voglio raccontarvi una storia, la favola di un incontro d'amore, le avventure di un coccodrillo che aveva perso la testa per lo yogurt gelato. Non si tratta di uno yogurt gelato qualunque perché aveva un bel caratterino: dentro di sé aveva pepe, sesamo nero, una manciata di crusca d'avena, la dolcezza sorprendente dell'uvetta sultanina!
Vi racconto una fiaba in cui la morale è lampante: il sano può essere buono e il buono diventa bello.





Iniziamo dal coccodrillo: una passato più che vellutato di verdure. Quali? Tre zucchine, un porro e tre blocchi di spinaci surgelati. Come? Le ho fatte cuocere per mezz'ora, per poi frullare tutto. Non serve usare tutta l'acqua di cottura: iniziate a frullare le verdure e aggiungetene a poco a poco, fino a raggiungere la consistenza perfetta!
Nel coccodrillo (nome di invenzione di mia mamma, per farmi mangiare il passato di verdure da bambina) non ho aggiunto nessun condimento: a completarlo ci sarà lo yogurt gelato.

Per preparare due capsule di yogurt gelato come le mie occorre un vasetto di yogurt; io ho scelto uno yogurt magro (sto cercando di mettermi in forma per l'estate, lo ammetto!). Aggiungete un cucchiaio colmo di crusca d'avena, qualche macinata di pepe (a me piace tanto il pepe), un po' di semini di sesamo nero.
Dividete il contenuto del vasetto in due pirottini di alluminio, decorate con uvetta sultanina e coprite con una pellicola trasparente per alimenti. Dovranno riposare circa tre ore in freezer.





E' il momento dell'incontro fatale, del colpo di fulmine che proprio non mi aspettavo. Una volta pronto il coccodrillo, sformate il dischetto di yogurt gelato e posizionatelo al centro.
Il calore del passato di verdure lo travolgerà: mescolate bene e aspettatevi di tutto; il pepe farà capolino, i semini di sesamo saranno una delicatissima nota croccante, la crusca d'avena diventerà amica di tutte le verdure amalgamandosi amabilmente, l'acidità dello yogurt sarà il giusto controsapore del porro. Ma un attimo, ha appena fatto capolino l'uvetta e la sua dolcezza irresistibile.
Sì, vissero tutti felici e contenti.






Buon appetito,

F.

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