mercoledì 21 maggio 2014

Amaranto, filettini di nasello e salsa al pompelmo giallo


Ciao a tutti! Oggi nel nostro ricettario c'è qualcosa di nuovo sotto la lettera A: oggi vi propongo una ricetta che ha come protagonista l'amaranto.
Un passo per volta, ama... che? Amaranto! Di cosa si tratta? Wikipedia mi darà una mano!
L'amaranto è una pianta originaria del centro America, dai chicchi commestibili e usualmente consumati in modi simili ai cereali. Non facendo parte delle graminacee non è un cereale, come non lo sono grano saraceno, quinoa, sago e manioca. Ricco di proteine, fino al 16%, con elevato valore biologico, l'amaranto, rispetto ai cereali, contiene il doppio di lisina, amminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti i cereali. Ha un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro. Grazie, inoltre, all'elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio. E' privo di glutine e quindi adatto anche a chi è celiaco.

INGREDIENTI:
circa 80 grammi di amaranto crudo per porzione (perderete circa 20 grammi per strada!) ;
un pompelmo giallo;
un cucchiaino di senape;
un cucchiaino di olio d'oliva, meglio se extra vergine;
pepe;
100-150 grammi di filettino di nasello a porzione (è un piatto unico!): io trovo comodissimi anche quelli surgelati, sicuramente il pesce fresco è tutta un'altra cosa!


Dicono di lui: "Secondo gli studi effettuati sulle antiche popolazioni dell'America centrale, l'amaranto era, insieme a mais e quinoa, l'alimento fondamentale per Aztechi ed Incas. Si tratta quindi di un cibo utilizzato sin da tempi antichissimi anche se, per molti anni, è stato messo nel dimenticatoio. Riscoperto negli anni Sessanta negli Stati Uniti, oggi viene coltivato in tutto il mondo. Ricchissimo di nutrienti, le sue proprietà sono ancora poco conosciute in alcuni Paesi, tra cui l’Italia. Viene utilizzato anche a scopo ornamentale".

AMARANTO
Prima di tutto è necessario pensare a lui, l'amaranto. La cottura, specie se non fatta in pentola a pressione, dove si dimezzano i tempi, è piuttosto lunga.
Lavate l'amaranto, eliminando eventuali corpi estranei, sotto l'acqua corrente, con l'aiuto di un colino a maglie strette. Eventuali chicchi più scuri sono tipici del prodotto.
In una pentola calcolate due parti di acqua per ogni parte di amaranto. Laddove l'acqua si assorbisse, ne aggiungerete dell'altra già bollente (io, per esempio, tengo a portata di mano il mio bollitore). La cottura in pentola tradizionale dura quaranta minuti, nei quali dovrete mescolare di tanto in tanto e stare attenti che non si attacchi e bruci.
Una volta pronto lasciatelo tranquillo nella pentola e lasciate che si intiepidisca.



Frutto ricco di fibre e di vitamine A, B,e C e soprattutto flavonoidi, potenti antiossidanti che aiutano il fegato e prevengono l'insorgere di malattie cardiovascolari; nel pompelmo troviamo sali minerali come calcio, fosforo, potassio, magnesio, zolfo, sodio, cloro, ferro, rame. La buccia contiene oli essenziali come il limonene, il citrale ed il pinene che svolgono un'azione antidepressiva.

 SALSA AL POMPELMO GIALLO
Per condire l'amaranto ho pensato ad una salsa al pompelmo, insaporita da senape e pepe. Spremete mezzo pompelmo e versate il succo in una tazza. Aggiungete e amalgamate il cucchiaino di senape, il cucchiaino di olio d'oliva e il pepe macinato.




Il nasello (il cui nome scientifico è Merluccius merluccius) ha carni bianche e delicate, molto apprezzate in quanto magre e facilmente digeribili. Spesso viene chiamato merluzzo, ma in realtà sono due specie distinte!

NASELLO
Il pesce va semplicemente bollito qualche minuto, non troppo perché altrimenti la carne si sfalderà. E' perfetta in questi casi la cottura al vapore!





COMPONIAMO IL PIATTO
Al centro di un piatto disponete una porzione di amaranto, il nasello e qualche fettina di pompelmo tagliato a vivo (io non sono bravissima). Irrorate il tutto con la salsa al pompelmo e senape, un macinata di pepe ancora, ed eccovi il piatto servito!

F.

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