giovedì 31 luglio 2014

Amiche per le penne e il Cibo per la mente: la Garzantina dei Prodottitipici d'Italia

Sapevate che in Italia esistono ben 12 varietà diverse di amaretti? O 8 di baci? O che "polenta e osei" è anche un dolce bergamasco? E che su 20 regioni, 18 hanno la loro salsiccia tipica, preparata in maniera diversa dalle altre?
Questo e molto altro a "Sai xchè?", verrebbe da dire. E invece il pozzo di scienza della gastronomia tipica italiana è racchiuso in un volume compatto e da acquolina in bocca: l'Enciclopedia garzanti dei prodotti tipici d'Italia. 



Per i più golosi, è un libro da leggere tutto d'un fiato, per i consultatori sporadici, una raccolta completa delle preparazioni gastronomiche locali, delle materie prime caratteristiche, dei prodotti fregiati da marchi DOP, IGT, IGP e chi più ne ha più ne metta. L'autore, il Gastronauta (www.gastronauta.it) Davide Paolini, include trattazioni legate a salumi, pasta, formaggi, conserve, dolci, con luoghi di produzione, ingredienti, lavorazione, caratteristiche e terminologie legate. Per non farci mancare nulla, un occhio di riguardo alla cultura gastronomica veicolata da feste, tradizioni, leggende, usanze e sagre. Il tutto suddiviso per voci, in ordine alfabetico, ma contrassegnate da una scala cromatica che identifica la categoria del prodotto, e corredate dal luogo o dai luoghi di provenienza.



Un esempio banalissimo direttamente da questa Bibbia del gusto e che ho riprodotto fedelmente, da buona golosa, per pranzo:


"PESTO GENOVESERegione: LiguriaConserva salata a base di basilico
Si dice pesto, si pensa Liguria, effluvi di mare, mimosa, basilico. Ci vuole il basilico di Pra -nell'area di Genova- dalle foglie verde scuro, per fare un Pesto profumato. Tradizione vorrebbe che fosse pestato nel mortaio, insieme ai pinoli e al sale grosso, dolcemente e con movimento lento, aggiungendo parmigiano e pecorino grattugiati. Il tutto si lega con olio extravergine di oliva versato a filo, fino ad ottenere una crema omogenea. Il Pesto genovese, oltre a condire Trenette e Gnocchi, dà fragranza a semplici minestre di verdure"

E' quasi poetico, oltre che da fame chimica.


Inoltre, ci viene offerto un profilo culturale, storico e gastronomico di ogni regione italiana.
Le pagine finali del volume sono dedicate a griglie per classificare i dolci, i formaggi e i salumi tipici, in base alla provenienza delle materie prime impiegate e al tipo di preparazione e lavorazione.
E' una fonte di ispirazione per provare piatti nuovi e sconosciuti, una guida gastronomica per farsi un'idea prima di un viaggio. Ma soprattutto è una continua scoperta, uno sfatare il luogo comune secondo il quale l'Italia è solo pasta e pizza. 



COPERTINA

Le Garzantine
Prodotti tipici d'Italia
a cura di Davide Paolini
Garzanti editore
ISBN 88-11-50494-5
Prezzo di copertina € 35

Buona lettura


M.

mercoledì 30 luglio 2014

Dolcetti dell'ospite improvviso!

Se avete ospiti a cena non è la ricetta adatta, tanto che mi vergogno quasi a chiamarla "ricetta". In questo caso è molto meglio un dolce al cucchiaio, un tiramisù ad esempio.
Mettiamo invece il caso che la vostra adorata pro zia, amica che passa a restituirvi un libro prestato, rappresentante di aspirapolveri, vi avvisi giusto 15 minuti prima del suo arrivo.
In casa non avete quei biscotti ricoperti con cioccolato e cocco o i canestrellini (credo che bisognerebbe tenerne sempre una confezione a casa, pronta per queste occasioni) e nemmeno le crostate della Mulino Bianco.
Io vi propongo una soluzione super veloce, facilissima, carina e che, se l'ospite è veramente l'adorata pro zia, vi garantirà quei cinque euro di mancia tipici dei parenti di una certa età.
La lista ingredienti è la più corta della storia: un rotolo di pasta brisè (in questo caso sarebbe meglio la pasta sfoglia, io avevo in casa la brisè che preferisco per le torte salate) e marmellata, la mia è di prugne, fatta in casa dalla collega di mia mamma.


DOLCETTI ALLA MARMELLATA DI PRUGNE FATTA IN CASA.

Ricavate dei cerchi dalla pasta, cospargeteli di marmellata, infornate per una quindicina di minuti. Pronti per essere serviti e accompagnati da un buon tè freddo (visto il tempaccio anche caldo, direi!).

F.


lunedì 28 luglio 2014

Amica per le penne a Bruges

Buongiorno!
Oggi nuova tappa della gita fuori porta in terra belga. Il posticino del quale mi accingo a parlarvi è un vero gioiello, un Paese delle Meraviglie per fotografi e buongustai. Si tratta di Bruges, città il cui centro storico medioevale è patrimonio UNESCO dal 2000. È il capoluogo delle Fiandre Occidentali, a pochi chilometri dal Mare del Nord, raggiungibile attraverso il Rozenhoed, principale canale della città. A colpire immediatamente sono le case, coloratissime e dai tetti a punta. È un luogo pieno di pace, in cui il tempo sembra essersi fermato. Costeggiando il canale e percorrendo le pittoresche stradine quasi si perde la nozione del tempo. Ma una pausa ci vuole. E quale posto migliore se non la piazza principale? 

Siamo nella Marktplatz, la piazza del mercato: da un lato svetta la Torre Civica, con i suoi oltre 350 scalini (memorabili davvero, soprattutto con 30 gradi e a mezzogiorno), dall'altro una schiera di palazzi medioevali dai colori più disparati. E poi ombrelloni e tavolini, tra i quali quelli del ristorantino scelto da me e Luca per la nostra pausa pranzo. 


"Meridian 3" è un ristorante e brasserie tipicamente belga, dove potrete gustare anche piatti veloci. Abbiamo scelto un croque monsieur, toast grigliato, ed un clubsalmon, la versione "marenordica" del classico club sandwich. Tanto salmone freschissimo e verdurine croccanti. Tocco particolare in più? Pane nero al posto del classico pane per sandwich, tostato e imburrato. 


Ad accompagnare il nostro sfiziosissimo break un cono di fragranti patatine fritte, immancabili.
Prezzi medi intorno ai 15 euro bevande incluse. Un'alternativa per i più esigenti? Uno dei ristoranti affacciati sul mercato del pesce, i cui menù pullulano di grigliate di pesce, mugnaie, zuppe di molluschi e la classica casseruola di cozze (dai 20 euro a portata).
Dopo un rilassante momento di meditazione su una delle tante panchine lungo il canale, ammirando le coloratissime finestre delle case, si può proseguire verso un'altra tappa gastronomica, il Museo della Patatina fritta (Friet Museum), un percorso invitante dalla scoperta dell'America alle diverse varianti di questo piatto succulento, dalle modalità di cottura, alle varietà e all'arte legata alla patatina fritta.


Dall'aria "fritta" all'aria fresca, non perdetevi un romantico e rilassante tour dei canali, in barca. Una prospettiva diversa per osservare la splendida architettura cittadina, attraverso scorci suggestivi e ponti a pelo d'acqua. Dura circa mezz'ora ed è corredato da guida in inglese. Prezzo vantaggiosissimo, 7,60 euro (tariffa adulti a persona). 

Una merenda nazional popolare che non mancherà di deliziarvi? Il waffle. Waffle al naturale, waffle con crema chantilly, waffle alle fragole, waffle al cioccolato. Oppure waffle con tutto. L'importante è che li proviate. 


Chez Albert è il posto giusto, una delle più antiche wafflerie di Bruges. Un waffle da passeggio con due topping costa circa 5 euro. E ammirare le bellezze di Bruges gustando questo dolce ipercalorico è davvero un'esperienza onirica. Se non siete completamente soddisfatti potrete raggiungere uno dei numerosi negozietti "La Belgique Gourmande" (sono davvero ad ogni angolo e profumano da far svenire) ed acquistare una confezione di mini waffles al naturale, da arricchire a piacere con frutta, creme e cioccolato.


Con tanta fame e voglia di ripartire vi auguro una buona giornata


M.


BIGLIETTI DA VISITA

MERIDIAN 3
Markt 15, Bruges

FRIET MUSEUM
Vlamingstraat 33, Bruges


CHEZ ALBERT
Breidelstraat 16, Bruges

Finta creme brûlé di banane e cioccolato

Oggi un dolcetto che si prepara in cinque minuti, parola di una che non ha fatto la scout ma di cui ci si può fidare. Uno degli accostamenti di sapori tra i più classici, banane e cioccolato, un dessert con cui farete un figurone, con la sua aria da creme brûlé!


INGREDIENTI (per una cocottina):
una banana 
zucchero di canna 
un biscotto (o due) del tipo Digestive
qualche cubetto del cioccolato che preferite


PREPARAZIONE:
Saranno proprio due righe perché in qualche passaggio il vostro dolcetto sarà pronto per essere servito!
  • Un cucchiaino di zucchero di canna sulla base della cocotte e una banana tagliata a rondelle ben disposte.
  • Ancora una spolverata di zucchero!
  • Sbriciolate un biscottone Digestive, se non vi sembra sufficiente direi due, e tagliate a tocchetti due cubetti di cioccolato al latte e due cubetti di cioccolato bianco.
  • Cospargete il cioccolato e il biscotto sopra le banane.
  • Un minuto o due nel forno a microonde! 


Buon assaggio goloso, la banana sarà una morbida crema, il biscotto sarà la crosticina croccante!

F.

venerdì 25 luglio 2014

Trancetti di salmone in crema di cocco


Suona stranissimo, lo so. Ma credetemi, l'abbinamento è da leccarsi baffi, barba e punta del naso. Una crema al cocco che più cremosa non si può, resa freschissima dal limone e piccante dalla paprika. È un piatto da scarpetta, in cui il salmone è avvolto dalla consistenza corposa di questa salsa molto particolare ma delicata. Il cocco non è così invadente da coprire il gusto del pesce, ma renderà il tutto molto profumato ed esotico. E vellutato. E la onnipresente nota croccante, vi starete chiedendo, dove sta? In lamelle di cocco fresco tostate, naturalmente! Prendete appunti e provate questa ricetta semplicissima, vi stupirà!



INGREDIENTI per 4 persone

4 trancetti di salmone da circa 200 grammi l'uno
150 ml di latte intero
100 gr di farina di cocco
(In alternativa a latte intero e farina di cocco, potrete utilizzare 200 ml di latte di cocco. Il sapore risulterà però più invadente)
2 cucchiai di scaglie di cocco fresco
1 cucchiaino di paprika
1 cipolla bainca piccola
1/2 limone
1 noce di burro
1 mazzetto di prezzemolo
4 foglioline di coriandolo
brodo vegetale q.b.
sale q.b.


Fate imbiondire la cipolla in poco burro. Versate il latte e fatelo sobbollire. Tuffate nel latte la farina di cocco e un cucchiaio di scaglie di cocco, cuocendo a fuoco lento. Salate ed insaporite con la paprika. Aggiungete il succo e la scorza gratuggiata di mezzo limone. In questo modo darete un tocco fresco alla vostra salsina, sgrassando il gusto avvolgente del cocco. Fate rapprendere leggermente e togliete dal fuoco. Lasciate riposare ed insaporire per una mezz'ora. Procedete frullando e successivamente filtrando la vostra salsa. Aggiustate di sale se necessario. In una padella antiaderente leggermente unta, rosolate i tranci dal lato della pelle. Coprite la pentola e cuocete per una decina di minuti. Salate leggermente. Versate la salsa di cocco sui trancetti, stemperandola con del brodo caldo. Cuocete per altri 15 minuti. Nel frattempo tostate per pochi minuti le restanti scaglie di cocco. Servite con prezzemolo e coriandolo freschi tritati, versando dolcemente la crema sopra i tranci. Aggiungete le scaglie di cocco croccanti. A piacere, potrete aggiungere scorza di limone e paprika. 

Buon appetito,

M.

giovedì 24 luglio 2014

Dedicata a ELENA: arrotolata di pasta brisè con ricotta e spinaci

Oggi una ricetta che tra gli ingredienti contiene una dedica speciale alla mia amica Elena, compagna di università che voglio ringraziare per il supporto morale durante tutta la sessione estiva e a cui devo un pranzo: è stata lei a cucinarmi una torta salata ricotta e spinaci.
Ho apportato giusto qualche modifica, ho sostituito la pasta sfoglia con la pasta brisè, ho cambiato la forma (la sua era una sorta di calzone) optando per un rotolo, con la pasta avanzata ho creato qualche fiocchetto, tutti in tuo onore Elenina!
In questa ricetta è assolutamente vietato usare olio d'oliva, lei è intollerante: olio di lino che mette d'accordo tutti!



INGREDIENTI:
Una confezione di pasta brisè
una confezione da 450 gr di spinaci surgelati (naturalmente vanno bene, anzi sono meglio, quelli freschi!)
una ricottina, 100 gr circa
formaggio grattugiato (parmigiano reggiano) a piacere
sale e pepe q.b.
un giro d'olio di lino.




PREPARAZIONE:
Su una padella antiaderente rovesciate il contenuto di una confezione di spinaci surgelati. A fuoco basso fate scongelare e cuocete con cura aggiungendo giusto un giro d'olio di lino.
Aggiustate di sale e pepe. Abbiate cura di fare asciugare gli spinaci, facendo evaporare la maggior parte dell'acqua che potrebbe crearsi sul fondo.
Unite gli spinaci con la ricotta e aggiungete qualche cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato e vostro gusto.
Mescolate per benino amalgamando ciascun ingrediente.
Srotolate una confezione di pasta brisè. Se, come me, ne avete una rotonda, raddrizzate due lati: con le porzioni di cerchio che ne ricaverete faremo i fiocchetti.
Stendete la farcia sulla pasta e arrotolatela con l'aiuto della carte da forno sottostante, quella che vi viene fornita con la stessa pasta.
Fare i fiocchetti è semplicissimo, basterà piegare un rettangolo in due e stringere il centro, come delle farfalline.
Infornate a 180, anche 200 gradi per una mezzoretta: a metà cottura girate il rotolo in modo da renderlo croccante sia sotto che sopra.



Non mi rimane che augurarvi buon assaggio e  di gustare questa ricetta con amici speciali, un po' come è successo a me!


Grazie Elena, per la ricetta e l'ospitalità!

F.



mercoledì 23 luglio 2014

Amica per le penne a Bruxelles

Buongiorno!
Anche per oggi niente ricette. Solo valigie e cartina in mano. E una piccolissima "guida" gastronomica che ho elaborato dopo il viaggio fatto con il mio ragazzo a Bruxelles e Bruges. Questo primo post è dedicato a Bruxelles e ad alcune tappe consigliate (per quanto riguarda il cibo) se deciderete, un giorno, di scegliere questa bellissima città come meta per le vostre vacanze. 

La Grande Place de Bruxelles

Iniziamo sfatando il luogo comune secondo il quale Belgio è sinonimo esclusivo di cioccolato. Il Belgio è cioccolato, birra, patatine fritte e pesce freschissimo del Mare del Nord, sul quale è affacciato. Ma partiamo dal primo ingrediente del nostro elenco, con le tappe obbligate per gli amanti dell' "oro marrone". 
Iniziate a farvi venire l'acquolina in bocca curiosando nel Museo del cacao e del cioccolato. 

Museo del cacao e del cioccolato
Rue de la Tete d'Or 9-11
www.mucc.be
Un'anonima casa seicentesca a due passi dalla Grande Place racchiude la storia del cioccolato Belga, dalle fave del cacao alle splendide caraffe per preparare la cioccolata calda, dagli antichi stampi per praline alle deliziose scatole in latta. Il tutto, accompagnato da assaggi e dimostrazioni. Tempo di visita: circa 40 minuti. 
Uscirete affamati e desiderosi di prolungare la vostra esperienza gustativa. A questo punto non vi rimane che dare un'occhiata alle numerose cioccolaterie sparse per tutta la città. Ne segnalo 3: i numerosi punti vendita Godiva, marchio storico, dove potrete acquistare un delizioso spuntino a base di fragole e cioccolato. 

Godiva
La Grande Place

Gli altrettanto capillarmente diffusi "La belgique gourmande", antiche cioccolaterie dalla vastissima scelta di praline, cioccolatini e altri dolci golosissimi. Qui vale la pena entrare, anche solo per un viaggio nel tempo. 

La belgique gourmande
Rue de l'Etuve, 49

Per i più esigenti e dai gusti raffinati c'è la Haute Chocolaterie dello chef Pierre Marcolini, che propone macarons e praline di lusso, con ingredienti insoliti e foglia d'oro. Perfetti come regali nelle loro confezioni in stile "gioielli Tiffany".

Pierre Marcolini
Galeries St Hubert
La Galerie


Passiamo alla bevanda nazionale: la birra. Approvato dal mio compagno di viaggio, che se ne intende più di me: "Moeder Lambic". E' una birreria artigianale con un'ampia carta e il motto "Beer is the answer!". Prezzi nella media ed ambiente curato. Piccola particolarità: la birra è servita con una ciotolina di croccantissimo malto tostato. Attenzione: crea dipendenza. Per una vasta selezione di tipiche birre belge, curiosate in Rue du Lombard, parallela alla Grande Place, una strada costellata di birrerie, zona molto viva e piacevole per le serate estive.



Rue du Lombard


Ora veniamo al punto cruciale nonché tasto dolente: il cibo. I prezzi sono generalmente alti e lontani dall'essere garanzia di qualità. Diffidate dai locali proposti con insistenza dai camerieri lungo le strade. In generale il pesce risulta essere buono e fresco. Il mare è a poco più di un'ora dalla città ed i prezzi delle pietanze a base di pesce tendono ad essere più abbordabili. Gli antipasti si aggirano in media intorno ai 15 euro e le portate principali intorno ai 20 con contorno. Per gli amanti del pesce, segnalo "Le paon royal". Propongono anche portate di carne, ma quelle di pesce ci hanno rubato il cuore, in particolare la tartare di salmone fresco, altissima la qualità della materia prima, quantità adeguata e delizioso condimento. Ottima anche l'insalata di gamberetti, fresca e saporita. Il contorno incluso è, ovviamente, un piatto fumante di patatine fritte, piuttosto diverse dalle classiche french fries a cui siamo abituati. Sono davvero squisite nel loro taglio più largo e la loro crosticina croccante.

Tartare di salmone con salsa Caesar 
Insalata di gamberetti
Per chi preferisce la carne, da "Vincent" troverà pane per i suoi denti: filetti e tournedos di altissima qualità preparati su fornelli ad isola al centro della sala. Prezzo indicativo, comprensivo di contorno, 25 euro.

Tournedo al Roquefort 

Dopo questa micro-guida per un soggiorno lampo a Bruxelles, vi lascio in attesa della prossima, tutta dedicata alla splendida Bruges.
Stay Tuned!

Buon viaggio, anche con la mente

M.




BIGLIETTI DA VISITA

"Moeder Lambic"
Place Fontainas, 8
Bruxelles

"Le paon royal"
Rue du Vieux Marché aux Grains, 6
Bruxelles

"Vincent"
Rue des Dominicains, 8-10
Bruxelles
www.restaurantvincent.com


Sono stata a Bruxelles dal 15 al 18 luglio 2014

martedì 22 luglio 2014

Locanda di Orta, la terrazza del Gastrobistrot

Buongiorno a tutti! 
Per oggi nessuna ricetta, nessun tavolo da lavoro infarinato, neanche un piatto da lavare: ho sistemato la mia manicure e mi sono rifatta il trucco perché si esce a cena!
Un posticino da Amiche per le penne al 100%: più che romantico il panorama, una terrazza sul Lago d'Orta, una cartolina dell'Isola di San Giulio; prodotti semplici e di ottima qualità, il prezzo? Giusto.
Il mio ragazzo ha fatto centro e io mi sono sentita tutta coccolata e viziata da quel tavolino sopra il vicolo, più in alto di tutti i tetti, dalle candele ad illuminare, dall'atmosfera da film. 
Abbiamo assaggiato alcune delle proposte del gastrobistrot della Locanda di Orta, la variante certo più economica e semplice del più articolato menù gourmet del piano di sotto,  ma che guadagna un manciata di punti per il panorama (siamo in terrazza!) , un'altra per la cortesia del personale, un'altra per il cibo, buono e che ti rende la chiacchierata facile facile, e svariati per il vino (ci sono possibilità per tutti i gusti e i prezzi) che rende la risata facile facile!
Ecco, non posso che essere sincera: la compagnia è tutto ed io sono molto fortunata.

Il gastrobistrot si compone di venticinque, massimo trenta, comperti. La cucina sempre creativa propone una linea fresca e moderna: piatti classici ma sempre rivisitati con originalità e stile.

Un benvenuto fresco ed estivo: la bruschetta! Pane croccante e insaporito dall'aglio che ogni tanto fa capolino con il suo pizzicore, i pomodori dolci e conditi in modo semplice con olio d'oliva e sale; il profumo irresistibile del basilico.


Si sceglie da una grande lavagna, per iniziare abbiamo deciso di dividere un piatto di culaccia e melone: meglio scriverlo sin da ora, le porzioni sono generose!
Il melone maturo e la culaccia tagliata fine accompagnati da fragranti grissini al sesamo, profumati di burro. Una nota croccante con cui accompagnare la morbidezza di questo salume.

Culaccia e Melone, la foto è di mezza porzione: il prezzo della porzione intera è di euro 18.
Un piatto che in condizioni di fame normale e di accompagnatore non disposto a condividere potrebbe essere , da solo, in grado di saziarvi e appagarvi completamente!


A seguire lui, il guazzetto! Meglio precisare: guazzetto di calamari leggermente piccante con crostone di pane all'aglio.
Adesso, io sono qui per consigliarvi, per dirvi la mia, di certo non per insegnarvi a mangiare, ma sono sicura di farvi venire l'acquolina in bocca se vi riporto i passaggi esatti per l'assaggio perfetto di questo piatto che io AMO.
Niente di poetico, prendete il crostone (io l'aneto l'ho tolto dal piatto: è tanto carino da vedere ma il suo profumo mi da parecchio fastidio) e immergetelo nel guazzetto fino a che non sarà impegnato come una spugna; mangiate il crostone con i calamari,  con il sugo leggermente piccantino: una bontà! Non sarà nemmeno necessario il coltello perché il pane si ammorbidirà così tanto da poterlo tagliare con la punta del cucchiaio.

Guazzetto di calamari leggermente piccante con crostone di pane all'aglio, euro 16.


Viste le porzioni, vista la pancia piena e felice, viste le risate, il vino, l'allegria, qualche zanzare che è stata messa al suo posto dagli zampironi, non ce la sentivamo di prendere un dolce.
Luca era giù stato al Ristorante, quando ha visto che tra le proposte del bistrot c'era il tiramisù mi ha fatto cambiare idea, a detta sua strepitoso, a detta mia… a detta mia sentite un po'!
IL MIGLIORE: granita al caffè, pochissimi biscotti e una crema abbondante e sifonata, buonissima. Questo è il mio appello: ragazzi non serve fumare, bere, fare uso di sostenze stupefacenti quando esiste questo variante del tiramisù: mi ha mandata fuori di testa!

Ecco il tiramisù più buono che abbia mai mangiato, il prezzo intorno ai dieci euro: consiglio?  Da condividere perché oltre a essere buonissimo è una porzione molto molto generosa!

BIGLIETTO DA VISITA
LOCANDA DI ORTA
Via Olina 18, Orta San Giulio
28016 (NO)

Un saluto a tutti, buon assaggio!

F.



lunedì 21 luglio 2014

Spaghetti n.5 alle vongole e fiori di zucchina


Ogni tanto ci vuole! Uno di quei bei piatti di spaghetti che fanno la "collinetta", come la chiamavo io da piccola. Sono passati anni, decenni ormai, ma la collinetta gli spaghetti la devono fare, un bel nido pieno di cose buone e di sughi avvolgenti. Non c'è niente di più rassicurante di un piatto colmo di spaghetti sormontati da tanta salsa di pomodoro, una spolverata di parmigiano e le classiche foglioline di basilico. Altro che chef stellati, la cucina destrutturata è nata dal più semplice e classico dei piatti italiani. Tanto classico quanto uno spaghetto alle vongole, dove un buon olio extravergine sapientemente aromatizzato con l'aglio e il peperoncino, avvolge quasi con una crema pasta e molluschi. Ma oggi ho deciso di dare un tocco in più a questo piatto che tanto amo: la dolcezza e la freschezza dei fiori di zucchina, direttamente dal piccolo orto della nonna. Tocco croccante e ipercalorico, che ogni tanto non guasta? Fiori in variante fritta. E che fritto! Leggero e asciutto, come solo la tempura sa essere.


INGREDIENTI per 4 persone

350 gr di spaghetti

Per il sugo
2 pomodori ramati
100 gr di vongole sgusciate
3 spicchi d'aglio
6 fiori di zucchina grandi
un mazzetto di prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 peperoncino secco (o peperoncino tritato)
scorza di mezzo limone
olio e.v.o.
sale q.b.

Per i fiori fritti in tempura

2 fiori di zucchina 
1 tuorlo d'uovo
acqua frizzante 
farina "00"
un pizzico di sale
olio di semi per friggere



Scaldate l'olio con l'aglio sbucciato e leggermente schiacciato e il peperoncino, facendolo insaporire bene. Tutto inizia da un buon condimento! Aggiungete le vongole, rosolatele per pochi minuti e sfumate con il vino bianco. Incorporate una dadolata di pomodoro fresco e salate. Cuocete per una decina di minuti. Aggiungete i fiori puliti, privati del gambo e del calice e tritati grossolanamente. Completate con orezzemolo fresco tritato finemente. Pochi minuti di cottura ancora e potrete tuffarvi gli spaghetti al dente, con un mestolo di acqua di cottura. Saltate la pasta ed il gioco è fatto! Per impreziosire i vostri spaghetti, preparate la tempura di fiori di zucchina. Uovo freddo da frigorifero, sbattuto pochi secondi, salato e reso liquido da circa mezzo bicchiere di acqua frizzante ghiacciata. Setacciate la farina, fino ad ottenere una crema della stessa consistenza dello yogurt. Olio ben caldo. Passate i fiori puliti, privi di gambo e calice e divisi in 4 petali, nella pastella. Friggete per pochi secondi. Aggiungete i vostri fiori a dei nidi di spaghetti, daranno un tocco goloso e croccante alla portata. Completate il tutto con un pizzico di scorza di limone gratuggiata. 

Buon appetito,


M.

giovedì 17 luglio 2014

Fishballs in tomato sauce




Buongiorno, per oggi una ricetta da leccarsi i baffi, semplice e saporita.
La particolarità? Gli ingredienti principali sono SURGELATI: nonostante la stagione permetta di procurarci con facilità ingredienti freschi e profumati ho voluto preparare un piatto per chi non ha tempo di fare la spesa di frequente e che al sabato fa rifornimento di quei prodotti a lunga conservazione.
A casa mia nel freezer non manca mai qualche prodotto surgelato, quelli che ci salvano il venerdì sera quando il frigorifero piange un po'!
Preferisco i cibi surgelati a quelli confezionati, hanno meno conservanti! Non sono un'amante dei piatti pronti surgelati, prediligo verdure e pesce al naturale.


INGREDIENTI:

6 filettini di nasello
6 blocchi di spinacini surgelati
6 cucchiai di cous cous di farro (lo ammetto, lo avevo avanzato e mi spiaceva buttarlo, vengono benissimo anche senza questo tocco esotico)
un uovo 

Una lattina di polpa di pomodoro
olio e.v.o
sale, pepe e aglio q.b.
basilico


PREPARIAMO LE POLPETTE DI PESCE:
Ho lessato il pesce e gli spinaci: nulla di più semplice. L'unico accorgimento che mi preme sottolineare è di scolare e strizzare per bene gli spianaci!
Mettete il tutto in una bella ciotola in cui è agevole mescolare e mischiare.
Ho aggiunto sei cucchiai colmi di cous cous al farro, lo trovo un abbinamento goloso ma se non siete amanti del cous cous potete aggiungere un po' di mollica ammollata nel latte qualche minuto e ben strizzata. Potete anche non aggiungere nulla e verranno deliziose comunque.
Un uovo intero, permetterà di legare per bene gli ingredienti!
Salate e pepate a piacere: non esagerate perché ci sarà la salsa al pomodoro ad arricchire le vostre polpette.
Create delle palline con le mani, a me ne sono uscite dodici! Disponetele su una placca da forno ben coperta da carta forno. 
In forno per 20-25 minuti a 180-200 gradi!


PREPARIAMO LA SALSA AL POMODORO:
Nel frattempo che le vostre polpette si staranno dorando e compattando in forno potete preparare la salsa al pomodoro.
E' tanto buona quanto semplice da preparare!
In una padella versate il contenuto di una lattina di polpa di pomodoro, condite con un filo d'olio, aglio, sale e pepe. Non dimenticate qualche foglia di basilico per profumare il vostro sugo.
Aspettate che il sugo si rapprenda, assaggiate di tanto in tanto per capire quando è perfetto!


Sfornate le polpette e tuffatele nella vostra salsa di pomodoro: lasciate che ogni polpetta si impregni per bene di sugo per qualche minuto a fiamma bassa.

Buon appetito a tutti,
F.


mercoledì 16 luglio 2014

Berries soft cake


So che in casa di "berries" ne avete tanti. E non parlo di smartphones e cellulari. Parlo di quei frutti deliziosi che in inglese terminano per "berry", in questo caso raspberry (lampone) e blueberry (mirtillo). Bando alle ciance, dopo questa breve "lezione" di inglese agroalimentare, vi voglio parlare della mia ricetta adatta a questa estate piena di frutti di bosco e forni accesi, nonostante sia luglio. Credo che qualsiasi famiglia italiana abbia quel parente/amico/vicino che per qualche motivo ha sempre tonnellate di mirtilli e lamponi che "noi ne abbiamo fin che mai". Oppure quel parente/amico/vicino siete proprio voi. In questo caso vi dedico con affetto e pancia piena questa mia ricetta, una torta sofficissima e viola. Si, perché zeppa di mirtilli e lamponi. Per una colazione sostanziosa o una merenda (magari accompagnata da una pallina di gelato alla panna), ecco a voi la mia torta soffice ai frutti di bosco, la cui traduzione in inglese faceva più figo.


INGREDIENTI per torta diametro 24 cm

2 uova
200 gr di farina
100 gr di burro
200 gr di zucchero
100 gr di lamponi
150 gr di mirtilli
8 gr di lievito vanigliato (1/2 bustina)
zucchero a velo


Caramellate la frutta! Vi basterà una padella antiaderente cosparsa di zucchero (50 grammi). Solo pochi minuti a fuoco medio ed otterrete lucidissimi frutti di bosco avvolti da profumato (e rossissimo) sciroppo. Lasciate da parte. Montate a neve gli albumi e a crema i tuorli con lo zucchero restante e il burro ammorbidito. Create una crema spumosa, liscia e più chiara possibile. Setacciate i frutti con un colino a maglie larghe, schiacciandoli per separare la polpa dai semini. Aggiungeteli quindi alla crema ottenuta, continuando a montare. Incorporate farina setacciata e lievito. Per ultimi, unite gli albumi, mescolando dal basso verso l'alto per non smontarli eccessivamente. Imburrate ed infarinate una tortiera apribile ed infornate per 50 minuti a 180°. Servite a temperatura ambiente con piccoli frutti freschi e, a piacere, zucchero a velo.

Buona colazione, buona merenda,

M.