lunedì 30 giugno 2014

Patate saporite al cartoccio con maionese agli Jalapenos

Vi prego, ditemi che non sono l'unica ad avere QUELLA voglia. A scanso di equivoci mi affretto a spiegarmi meglio. La voglia in questione è di cibo etnico non meglio identificato, piccante, croccante, morbido, profumato, speziato, con intingolo. Un po' messicano, un po' indiano, un po' cosmopolita. Il classico languorino di cibo un po' da strada un po' da divano. Un po' da tapas bar in spiaggia a Barcellona, insieme alla tua Amicaperlepenne, davanti ad un piatto di patatas bravas (patate speziate saltate in padella e accompagnate da salsa rosa, classica tapa spagnola). Come soddisfare tutte le esigenze elencate poche righe sopra in modo rapido, indolore e soprattutto casalingo? Per i miei attacchi di "fame multietnica complessa" ho ideato questo sfizioso cartoccio. 


Piccante come i peperoncini jalapenos (li amo, e prima o poi darò vita ad una piantagione con i semini regalatami dal mio ragazzo. L., ti prometto che questa volta non li lascio morire), croccante come la crosticina delle patate, morbido come il loro cuore, profumato come ogni cartoccio che si rispetti, speziato come la paprika. Intingolo? Il più famoso e amato: la maionese. Tutto qui? Assolutamente no! E' una maionese perfetta per il vostro delizioso cartoccio, arricchita da profumatissimi (e piccantissimi) peperoncini jalapenos. Potrete accompagnare alla vostra salsa qualche verdura cruda. Per rimanere in tema ho scelto dei peperoni rossi, dolci e colorati.
Eccovi servita la ricetta per un aperitivo molto semplice da preparare ma ricco di sapori.


VI OCCORRONO
per 4 cartocci
4 patate 
paprika medio-piccante
6 spicchi d'aglio
un paio di cucchiai di Parmigiano grattugiato 
olio e.v.o.
sale

per la maionese
1 uovo
olio di semi di mais
succo di mezzo limone
un cucchiaio di jalapenos in salamoia
(reparto etnico del supermercato)
sale


Lavate molto bene le patate, aiutandovi con una spazzolina. Per ottenere una crosticina croccante è necessario lasciare la buccia (personalmente la adoro). Asciugate le patate e tagliatele a fette spesse circa 1 centimetro. Ponetele in una ciotola e condite con un filo d'olio, gli spicchi d'aglio leggermente schiacciati, paprika a piacere e sale. Amalgamate bene con le mani, in modo da insaporire a dovere tutte le patate. Lasciate marinare a ciotola coperta per almeno un'ora. Trascorsa la marinatura, tagliate 4 rettangoli di alluminio da cucina, abbastanza grandi da poter essere chiusi a cartoccio. Dividete le patate in 4 mucchietti adagiandole su altrettanti rettangoli di alluminio. Richiudete con cura senza lasciare spifferi, in modo da mantenere tutti gli odori all'interno del cartoccio. In questo modo le patate risulteranno molto saporite. Ponete i cartocci sulla placca da forno e cuocete a 200° per 30 minuti. 


Nel frattempo preparate la maionese. Nel bicchiere del minipimer rompete l'uovo e aggiungete olio di semi fino a raggiungere i 200 ml segnalati dalla tacca. Un pizzico di sale e via di minipimer alla massima potenza! Appena otterrete una salsa dall'aspetto maionese, aggiungete il succo di limone e i peperoncini ben scolati. Frullate per pochi secondi e versate in una ciotola, pronta da servire ai vostri ospiti. Prima però, almeno 20 minuti di frigorifero. trascorsi i 30 minuti di cottura delle patate, potrete aprire delicatamente i cartocci e cospargere il contenuto con una spolverata di Parmigiano. Forno in modalità grill per 10 minuti a cartocci semi aperti, spiedini per servire e amici affamati. Senza dimenticare la vostra maionese "con sorpresa".

Buon aperitivo,
M.

venerdì 27 giugno 2014

Un'insalata di riso tutta golosa





Buongiorno a tutti! Oggi vi propongo un'insalata di riso diversa dal solito, un po' tutta golosa diciamo! La premessa necessaria è che io non sono un'amante delle insalate di riso, non sopporto i condiriso, le verdure sott'olio, non mi piace nemmeno il prosciutto a dadini. Non amo particolarmente l'idea di mangiare da un ciotolone. Preferisco di gran lunga preparare un po' di riso e lasciarlo bianco: scelgo il thai, magari quello profumato, che rimane bello sgranato e non appiccica. All'ora di pranzo mi lascio ispirare e proprio oggi ne è scaturito questo piatto di contrasti tra sapori e consistenze.
Ho provato a creare un insieme equilibrato dove ai carboidrati del riso (sì i carboidrati, quei poveri carboidrati che in tante disdegnano ma che danno tanta energia!) ho contrapposto le proteine dei bastoncini di mare (Surimi) e i grassi buoni della frutta secca! Ho smorzato la sapidità delle mie olive nere con l'uvetta sultanina. 

PROCEDIMENTO

Fate bollire il riso thai, io lo preferisco a quello classico per insalate di riso; ha un profumo tutto suo, è sgranato di natura e fa tanto bene. Come alternativa, di solito, uso il riso integrale che rimane bello al dente.
Scolate il riso e lasciatelo raffreddare: io, per esempio, lo preparo alla sera per il pranzo. 
Mi piacciono i contrasti e credo di avere scelto degli ingredienti tanto golosi quanto sani: surimi (io li prendo al supermercato pronti da mangiare, è agevole trovarli nel banco surgelati: in questo caso fateli scongelare!), olive nere denocciolate e un mix croccante e saporito di frutta secca in cui non possono mancare nocciole, mandorle, anacardi e la dolcezza dell'uvetta sultanina.
Qualche mescolata, un filo d'olio e l'insalata di riso è pronta per essere servita!






F.


giovedì 26 giugno 2014

Smoothie abbronzante per pallide studentesse

Dura la vita dello studente, quando le giornate calde e soleggiate sussurrano tentatrici "lago, sdraio, crema abbronzante", mentre la coscienza ripete imperterrita "devi studiare!".
Ciò non toglie che è necessario preparare al meglio la nostra pelle alle giornate di relax che verranno, consentendoci di recuperare il tempo tolto al segno del costume. E' necessario anche un break sostanzioso, fresco e ricco di vitamine, per favorire la concentrazione e reintegrare i liquidi persi, come Leopardi, "sulle sudate carte". 
Bene, per dare una risposta concreta a queste due impellenze, non c'è nulla che possa competere con un bel frullato di frutta, nella freschissima declinazione dello "smoothie". 


Smooth in inglese significa "morbido, liscio, vellutato", aggettivi perfetti per descrivere una bevanda così piacevolmente cremosa e fresca. Le varianti sono numerosissime, dalle più healthy che includono addirittura spinaci e cetrioli, alle più golose, arricchite con cioccolato o burro di arachidi. La mia proposta è un gustoso mix estivo, con i migliori ingredienti anti-colorito da mozzarella: pesche, carote, albicocche. Ma anche la banana per favorire la concentrazione, l'ananas per drenare i liquidi, il ribes per stimolare la circolazione. E il cocco? Per sentire il profumo delle vacanze alle porte! Tintarella di luna? Magari su un altro pianeta. Armatevi di frullatore e bicchierone, il colorito da gambo di sedano è acqua passata.


per 3 bicchieri di smoothie 
VI OCCORRONO:

1/2 bicchiere di succo d'ananas 100% da centrifugato
5/6 cubetti di ghiaccio
3 fette d'ananas
2 carote piccole
2 pesche gialle
2 albicocche
1/2 banana
2 cucchiai di cocco disidratato
un cucchiaio di ribes più un grappolino per decorare
foglie di menta per decorare 
a piacere, zucchero di canna


Pulite con cura le carote e l'ananas, e lavate bene pesche, ribes ed albicocche. La buccia della frutta è ricca di vitamine e ho deciso di mantenerla. Tagliate i frutti a cubetti che porrete all'interno di una ciotola, in freezer, per circa 1 ora. Quando la frutta si sarà ghiacciata versatela nel frullatore insieme ai cubetti di ghiaccio, al cocco e al succo d'ananas. 


Frullate alla massima velocità per una decina di secondi. Incorporate la banana tagliata a pezzetti e frullate per altri 10 secondi circa. Otterrete uno smoothie fresco, cremoso e perfetto per addolcire lo studio e preparare la vostra pelle alle rilassanti giornate sotto il sole. 


Tenete, anzi, teniamo duro, arriveranno!
Con affetto e solidarietà,
Una pallida M.

mercoledì 25 giugno 2014

COCOTTINE svuota dispensa!


I nostri amici di Instagram ricorderanno questa immagine, era un pomeriggio di qualche tempo fa e io avevo bisogno di un dolce. Avevo bisogno di un dolce ma non ne avevo in casa, la miglior tattica quando vuoi metterti a dieta è non comprare tentazioni! Io ho la testa dura e quando non ho un dolce me lo faccio (che poi la prova costume, come dice Marika, non fa media!)
Sarà un dolce precario ma tanto tanto buono, parola mia!



INGREDIENTI COSA AVEVO A CASA, per due cocottine:
-12 plasmon
-4 cucchiai di philadelphia senza lattosio (meno di metà vaschetta)
-marmellata 100% frutta mirtilli rossi (quella senza zuccheri aggiunti)
-ciccolato fondente 60-70 grammi.


COSA HO COMBINATO:
Ho triturato i plasmon. Breve premessa sul perché a casa mia non c'è niente ma abbiamo i Plasmon: amore incondizionato da parte mia, bontà assoluta da parte loro, grandioso rapporto anche grazie al fatto che hanno poche calorie e sono leggeri e nutrienti. Ho aggiunto il philadelphia senza lattosio (va benissimo anche quello normale se non siete intolleranti al lattosio). Quattro cucchiai circa. Mescolate con un cucchiaio fino a che si formerà un appallottolamento di biscotti e formaggio cremoso. Se vi va zuccherate un pochino (personalmente apprezzo anche senza).
Disponete il composto nelle due cocottine.
Coprite con marmellata, a casa mia c'è quella di frutti di bosco. Va benissimo anche quella di albicocca o di arancia o quella che preferite.
Ho sciolto il cioccolato nel microonde e l'ho sistemato sopra. Tutto in frigorifero per almeno una mezzoretta!
Io avevo un po' esagerato con il cioccolato e sono stata piuttosto violenta nel rompere la copertura croccante: la soddisfazione, però, è stata estrema! 




Buon assaggio,
F.

lunedì 23 giugno 2014

Uno tira l'altro...ciliegie, grana di bufala e sale affumicato!

Quella di oggi non è una ricetta vera e propria, ma piuttosto un abbinamento insolito, un'insalatina deliziosa quanto particolare. Questo è il periodo di ciliegie e duroni dolcissimi e ben maturi, ancora pochi giorni di goduria prima dell'arrivo del famigerato vermicello, per la nonna "Giovannino". Si dice infatti, che i giorni successivi a San Giovanni (24 giugno), segnino inesorabilmente la fine della stagione di questi frutti incredibilmente buoni. 


Amo così tanto ciliegie, duroni e amarene, da volerli includere anche in preparazioni salate. E così, molto semplicemente, è nato questo antipasto sfizioso e molto fresco, nel quale la dolcezza dei piccoli frutti maturi è smorzata da saporitissime scaglie di formaggio grana. Tocco, ancora una volta, un po' fuori dagli schemi? Il grana non è vaccino ma di bufala. Per esperienza vi posso confermare che anche il classico Grana Padano sortirà lo stesso effetto. Ma se trovate quello di bufala, ancora meglio. Per completare il tutto, ed insaporire ulteriormente, una macinata di sale affumicato, reperibile facilmente nei supermercati. Pochi ingredienti per un vero tripudio di sapori, perfetto, perché no, anche come schiscetta!



Per questa insalatina vi occorreranno:

ciliegie o duroni
grana di bufala
sale affumicato
olio e.v.o.


Iniziate lavando bene i frutti e asciugandoli con cura. Vi consiglio di utilizzare i duroni, molto piu dolci, grandi e succosi. Dovrete tagliarli, dividendoli in due parti. Molto delicatamente, estraete il nocciolo. Quando ne avrete in quantità soddisfacente, condite con olio e sale affumicato. Terminate con scaglie di grana. Sono sicura che questa semplicissima idea vi stupirà! 
Buon appetito
M.

venerdì 20 giugno 2014

Al contadin non far sapere quanto buone sono le frolline di castagne,ricotta e pere

Ciao a tutti! L'altro giorno ero a casa a studiare e mi è venuto in mente di rovistare nel piano della dispensa che ho dedicato alle farine (ebbene sì, io colleziono farine. Amici statemi vicino, ne ho bisogno!) e ho trovato la mia adorata farina di castagne! Non sarò mica l'unica che adora le castagne tutto l'anno e che nella giusta stagione se ne fa una scorpacciata! 
Cosa mi è venuto in mente? Di fare un dolce non troppo dolce, un po' rustico, un po' con i sapori ben definiti, un po' come piace a me.
Si tratta di frolline ma al posto di fare dei biscotti ho preparato una torta e ne ho ricavato dei quadrati con un coppapasta, preferisco così quando faccio la frolla senza burro.
Grembiuli allacciati, si parte!


INGREDIENTI

200 grammi di farina di castagne
olio e.v.o, direi meno della metà di una tazzina da caffè
2 uova intere
2 cucchiai rasi di zucchero di canna

2 pere piccole e mature
un cucchiaino di miele grezzo di acacia 
un tuorlo
una ricottina (100 grammi circa)




PREPARAZIONE
Per non sporcare e per fare molto prima, ho preso una ciotola abbastanza grande e ho iniziato a preparare la base. Ho iniziato con la farina di castagne e lo zucchero, ho poi aggiunto le uova e l'olio. Con l'aiuto di un cucchiaio ho iniziato a mescolare fino a ottenere un bella pallottola che ho poi compattato con le mani.
La nostra frollina di castagne non ha bisogno di riposare perché non contiene il burro. L'ho sistemata sulla mia teglia rotonda da crostata (è più comoda una teglia rettangolare o quadrata se vogliamo meno scarto in fase di "coppatura").
Ho lavato le mie pere belle mature e succose. Le ho tagliate a pezzettini senza togliere la buccia. In un contenitore ho amalgamato il miele grezzo alla ricotta e ho aggiunto un tuorlo. Ho unito le pere con la mia crema morbida e dolce. Ho coperto per bene la base.


Forno preriscaldato, 180 gradi, venti minuti circa. 
Una volta sfornata fatela raffreddare qualche istante (io la adoro tiepida). Con l'aiuto di un coppapasta ricavate tante frolline! Ho deciso di guarnire con un rametto di rosmarino del mio orticello aromatico.
Buon assaggio, 
F.



giovedì 19 giugno 2014

Panino grigliato con uovo in camicia


Uovo in camicia: termine che in cucina fa sempre un po' rabbrividire. O si apre creando una disgustosa poltiglia nell'acqua di cottura, o cuoce troppo diventando una graziosa spugnetta per lavare i piatti. Credo che la cosa migliore in questi casi sia avere un approccio rilassato e collaborativo, l'uovo ci vuole bene e dobbiamo solo capire come contraccambiarlo. L'acqua non deve bollire, non deve essere salata, deve essere acidulata. L'uovo non deve tuffarsi alla stregua di Tania Cagnotto alle Olimpiadi, ma più come una foca monaca dal bordo della piscina. Altro momento cruciale: come condire l'uovo in camicia? Per chi ama le uova basterà un pizzico di sale e pepe, per chi le ama ma non abbastanza, ecco una ricetta che le esalterà e le arricchirà, un piatto unico che io definisco perfetto se si è soli, ma solo perché vivo ogni uovo in camicia riuscito al pari del miracolo di San Gennaro: sai che ricapiterà ma la certezza non ce l'ha mai nessuno. Se siete veri esperti di uova in camicia, potrete stupire i vostri ospiti con un antipasto d'effetto, uno scrigno in cui arricchirete il vostro bell'ovetto con salmone affumicato e cipolla di Tropea caramellata. Il pane? leggermente grigliato, morbido dentro e croccante a contatto con l'uovo. Il connubio è da leccarsi i baffi. 


INGREDIENTI per un panino
1 uovo
1/4 di cipolla rossa di Tropea
1 fettina di salmone affumicato
1 panino
mezzo cucchiaino di zucchero
il succo di mezzo limone
erba cipollina tritata a piacere
sale e pepe q.b.


Iniziate caramellando la cipolla: tagliatela ad anelli e cuocetela per una decina di minuti in una padellina antiaderente, con un pizzico di sale e lo zucchero. All'occorrenza sfumate con poche gocce di acqua calda.
Preparate una fettina di salmone delle dimensioni del vostro panino e lasciatela da parte. Tagliate a metà un panino. In questo modo avrete tutti gli ingredienti già a disposizione per assemblare il piatto, evitando acrobazie che potrebbero mettere a dura prova la resistenza del vostro uovo in camicia. Accendete il fuoco al minimo e iniziate a scaldare la piastra per il vostro panino che posizionerete all'ultimo momento. Arriva il momento clou. Pentola ampia con bordi alti, acqua alta mista a succo di limone filtrato. La componente acida aiuterà l'uovo a rapprendersi. Va benissimo anche aceto di vino bianco o di mele. Aceto rosso o balsamico vanno altrettanto bene ma tingono. Rompete l'uovo, avendo cura di mantenere il rosso intatto. Versatelo con delicatezza in una ciotolina o in una tazzina da caffè. Portate l'acqua ad un passo dall'ebollizione, deve essere molto calda ma non fare bolle. le bolle sono nemiche di ravioli, gnocchi e uova in camicia: troppo violente per sperare che rimangano integri. Quando l'acqua inizia a tremare, abbassate la fiamma e con un cucchiaio da minestra iniziate a mescolarla, creando un mulinello. Con una mano mescolate con l'altra versate a pelo d'acqua, senza tuffarlo, l'uovo crudo. Contemporaneamente togliete il cucchiaio dall'occhio del ciclone per evitare che esca un cucchiaio in camicia, ma con lo stesso, accompagnate la "vestizione" dell'uovo. Verrà molto naturale, ve lo assicuro. Quando l'albume si sarà rappreso del tutto, estraete delicatamente l'uovo aiutandovi con una schiumarola o altri utensili forati per i fritti. Depositate l'uovo su carta da fritto o su un piatto direttamente. Tamponate con carta da cucina, molto delicatamente, per eliminare eventuale acqua in eccesso. Appoggiate il panino sulla piastra, grigliando per un paio di minuti per lato. Componete il piatto disponendo sul panino una fetta di salmone, l'uovo salato e pepato e la cipolla caramellata (temperatura a piacere, a me piace ambiente, ricorda molto una composta). A piacere, erba cipollina tritata.

Buon appetito


M.

mercoledì 18 giugno 2014

Un anniversario d'oro! L'idea per le bomboniere fatte in casa

Come avevo già anticipato ai nostri amici di Instagram, mi sono cimentata in qualcosa di meraviglioso come meravigliosi sono i destinatari di questa sorpresa: i miei nonni.
Io sono praticamente cresciuta con i miei nonni, mi hanno insegnato tantissimo e non dimenticherò mai le mie estati passate con loro in campagna, con il profumo dei pomodori in maturazione nell'orto, le farfalle che non si facevano catturare, non mi dimenticherò mai le merende che mi preparava mia nonna: il toast, la torta di mele calda, la macedonia con i frutti di stagione.
Un paio di settimane fa c'è stata la "festa della famiglia" nel paese dove abitano: hanno festeggiato i loro primi 50 anni insieme!
Il giorno dell'anniversario cade a settembre (mia nonna pensava di rimandare a quella data i festeggiamenti veri e propri) ma mi sembrava proprio brutto non avere una bomboniera da regalare a tutte quelle persone che hanno fatto loro auguri e regali.
Ed ecco che è scattata l'idea: ci penso io (noi, mia mamma è stata essenziale per la realizzazione di tutto) alle bomboniere, qualcosa che ricordi la vita, qualcosa che abbia bisogno di cure (come l'amore), qualcosa che ricordi quell'attaccamento alla natura che loro mi hanno trasmesso.


Un fiore bianco, una piantina: abbiamo scelto begoniette e bocche di leone! Li abbiamo ordinati in una serra ben fornita. Fiori semplici, economici (ogni piantina costa meno di un euro) ma ideali per l'idea che avevo in mente.

COSA SERVE (per 20 bomboniere):

20 piantine dai fiori bianchi;
20 rettangoli di stoffa (la misura dipende dalla grandezza del vaso, il tessuto deve, piegandosi su se stesso, essere in grado di avvolgere il vaso di plastica);
nastri: i colori che più vi piacciono, per me color tortora e avorio (devono bastare per 20 fiocchi);
20 bastoncini di metallo (almeno da 10 cm l'uno);
20 fogli di tulle bianco (li troverete dove vendono confetti);
20 bigliettini forati;
uno stencil con il numero 50 e vernice per tessuti color oro;
80 confetti bianchi e 20 confetti color oro.

Vi occorrerà una macchina da cucire, un paio di forbici, una penna e un pennello.


COME FARE:

Occorre scrivere i 20 biglietti: essenziali i nomi dei festeggiati e una frase semplice e affettuosa, in grado di augurare ancora tanta felicità. 
Passiamo ai confetti: ogni foglio di tulle sarà l'involucro di 5 confetti (4 bianchi e uno dorato). Sta a voi scegliere come impacchettare i confetti se a fiocco, a pacchettino o in qualsiasi altro modo grazioso. Io ho scelto di impacchettarli a fiocco. E' sufficiente disporre nel mezzo del foglio di tulle 3 confetti da un lato e 2 dall'altro, avvolgere il tulle fino a creare un tubo. Ripiegate su loro stesse le estremità e chiudete con  un nastro nel mezzo. Prima di completare il fiocco, inserite il bigliettino di carta.

Ogni pacchettino di confetti ben adornato dai vostri nastri andrà fissato su un bastoncino di metallo: piegate in due i bastoncini di metallo fino a creare 20 "U". Fate scorrere ogni pacchettino in una U, dal retro dello stesso, attraverso il nastro. 


Per creare i sacchettini ho scelto un tessuto abbastanza rigido dal colore naturale. Per formare il sacchettino è sufficiente piegare in due un rettangolo di stoffa in grado di avvolgere completamente il vaso. Cucite le estremità al rovescio: una volta completata l'operazione di cucitura rovesciate la stoffa e la stessa rimarrà nascosta all'interno.
Sulla parte anteriore del sacchetto andrà il "50" che verrà preciso e uniforme grazie allo stencil. Se non amate gli stencil e avete una bella calligrafia è un'ottima idea anche utilizzare un pennarello per tessuti dorato e scrivere "Cinquanta" in corsivo.


Inserite il vaso con la vostra piantina nel sacchettino, fissate nella terra il bastoncino di metallo facendo attenzione che i confetti non rimangano a contatto con la terra ma che siano ben appoggiati al risvolto di tessuto superiore.


Con il tessuto avanzato abbiamo fatto alcuni sacchettini per confetti:


Spero che abbiate apprezzato questa idea semplicissima, che possiate replicarla per un'occasione speciale.
Tantissimi auguri ai miei nonni, il mio esempio più dolce!


F.




martedì 17 giugno 2014

Caprese remake: Saccottini di carta di riso alla mozzarella con pomodoro e basilico

Qualche tempo fa ho postato su instagram una foto-indovinello: basilico, passata di pomodoro e bacchette cinesi. Oggi la ricetta, un'unione di Occidente e Oriente molto delicata ed appetitosa che sicuramente gradiranno anche i meno avvezzi al consumo di cibo fusion. Semplice da preparare e dalla consistenza piacevolissima, il saccottino di carta di riso ha un sapore talmente delicato da sposarsi con la maggiorparte degli ingredienti, anche quelli agli antipodi della tradizione asiatica. Un delicato ripieno di mozzarella e due salse decise a contrasto: pomodoro e basilico. Anche oggi colori patriottici! Vi presento la ricetta di una caprese tutta nuova, da mangiare con le mani afferrando il ciuffetto del saccottino, da consumare mentre si fa il tifo, da servire come antipsto d'effetto. 


INGREDIENTI per 2 persone

6 fogli di carta di riso per involtini primavera
1 mozzarella
1 bicchiere di passata di pomodoro
una decina di foglie di basilico
4/5 pinoli
1 spicchio d'aglio
un filo d'olio e.v.o.
peperoncino
sale q.b.


Iniziate preparando le salsine: più facile non si può! Olio e aglio caldi e passata di pomodoro, con un pizzico di sale e peperoncino a piacere. Due foglie di basilico per profumare la salsa. Pinoli, olio e basilico frullati per un pesto leggero. Tagliate una mozzarella a dadini. Prendete i dischi di carta di riso. Bagnate un paio di asciugapiatti e strizzateli bene. Disponete i dischi su un primo asciugapiatti e ricopriteli con il secondo. Tempo 5 minuti e saranno inumiditi al punto giusto per poterli utilizzare. Prelevateli delicatamente dal telo umido e ponetevi al centro  5/6 cubetti di mozzarella. Chiudete la sfoglia per creare un saccottino, premendo bene il punto di giunzione. Disponete i saccottini sulla placca ricoperta di carta forno e leggermente unta. Forno ventilato preriscaldato a 180 gradi per circa 15 minuti. La mozzarella perderà liquidi ma non importa, la base del saccottino risulterà piena e filante, il ciuffetto dorato e croccantissimo. Servite con le due salse di a compagnamento, nelle quali intingerete il vostro stuzzichino.

Buon appetito!

  M.

lunedì 16 giugno 2014

Della serie SCHISCETTA: "piacere di conoscervi, noi siamo gli shirataki"

Buongiorno a tutti,
oggi la schiscetta ideale per chi non vuole rinunciare al gusto ma soprattutto alla linea! Vi presento i miei nuovi alleati di svariati pranzetti fuori casa: gli shirataki!
Cosa sono? Gli shirataki (in giapponese 白滝, in inglese shirataki noodles) sono un tipo di spaghetti ricavati dalla radice del konjac, pianta nativa della zona subtropicale temperata asiatica. Hanno un basso contenuto di carboidrati e di calorie e sono particolarmente indicati nella dieta di Dukan e in tutte le diete basate su un apporto limitato di carboidrati; sono pertanto adatti all'alimentazione dei diabetici. Il termine "shirataki", che descrive l'aspetto degli spaghetti, significa "cascata bianca".
La consistenza è molto particolare e il sapore (magari con l'aggiunta di un filo di salsa di soia) ti porta dritta dritta in oriente!



Cosa vi occorre per shirataki come i miei? Una confezione di shirataki che potete trovare in negozi specializzati ma anche al supermercato nel reparto dei cibi etnici; una zucchina e pollo a pezzettini (io ho usato quello avanzato la sera prima a cena ma vanno benissimo anche delle semplicissime fettine, tagliate a listarelle e cotte alla piastra!)


Preparali è semplice semplice: prendete una padella abbastanza capiente, antiaderente e fate rosolare le zucchine tagliate a rondelle sottili (non serviranno condimenti in più). Risciacquate una porzione di shirataki e aggiungetela alle zucchine: se di vostro gradimento, il tocco in più con la salsa di soia!
Ho unito il petto di pollo, tagliato a pezzetti, che avevo avanzato a cena. Se preferite, o se non avete a disposizione nessuna cena da "riciclare", prendete una fettina di pollo (o tacchino) e tagliatela a striscioline. Fatele cuocere su una piastra ben calda e salate a piacere.
Aggiungete il pollo agli shirataki con le zucchine e lasciate che ogni ingrediente "si lasci andare" con tutti gli altri.
Qualche minuto per fare raffreddare il piatto e potete sistemarlo nel vostro porta vivande preferito!



Buon appetito,
F.

venerdì 13 giugno 2014

Della Serie Kusmi Tea: #4 (petit) déjeuner sur l'herbe. Con gelsomini.

Questo è il periodo dell'anno che preferisco, nonostante gli esami: bicchieri di tè freddo, sole, caldo e i miei fiori preferiti: i gelsomini.
Li trovo stupendi: profumano d'estate, sono graziosi, spiccano tra le foglie verde scuro lucidissime. E sono buonissimi! Io li ho sempre utilizzati per profumare il tè freddo ghiacciato, soprattutto quello verde. Trovo l'abbinamento davvero perfetto! La preziosissima latta Kusmi, questa volta, contiene foglie di tè verde e fiori secchi di gelsomino. Appena la aprirete, sarete pervasi da un profumo paradisiaco. È buonissimo sia caldo che freddo, e, visto l'arrivo del caldo, ho pensato di proporlo proprio in questa veste. Come abbinamento, una crêpe farcita da una composta fatta in casa. Gli ingredienti? Pesche gialle, pesche bianche e fiori di gelsomino. È squisita e semplicissima da preparare, provare per credere! 
Di seguito, tutte le indicazioni per una romantica e profumatissima colazione sull'erba.


per 250 gr circa di confettura vi occorrono
1 kg di pesche miste (3 pesche gialle + 3 pesche bianche)
1 bicchiere colmo di fiori di gelsomino freschi
2 cucchiai di zucchero di canna
400 gr di zucchero semolato

per una crêpe grande (dimensione pentola da piada) vi occorrono
2 uova
100 gr di farina "00"
250 ml di latte

per 1 litro di tè freddo ho utilizzato
3 cucchiai colmi di foglie di tè verde e gelsomino Kusmi
2 cucchiai di zucchero di canna
ghiaccio
qualche fiore fresco di gelsomino 


Per prima cosa lavate velocemente i fiorellini, ai quali avrete rimosso i calici. Tamponateli delicatamente con della carta assorbente per asciugarli e metteteli a macerare per almeno un paio d'ore amalgamandoli allo zucchero di canna. Di tanto in tanto mescolateli per stimolare la fuoriuscita del profumatissimo olio essenziale (disse Marika alla 4ª rilettura de "Il profumo" di Süskind"). Lavate bene le pesche e tagliatele a cubetti, aggiungete lo zucchero semolato, amalgamate bene e lasciate a macerare, come per i fiori, un paio d'ore, all'interno di una pentola dai bordi alti. Sterilizzate i vasetti e i rispettivi tappi, mettendoli a bollire in acqua per 30-40 minuti e, successivamente, facendoli scolare su un panno pulito fino a completa asciugatura. Trascorse le due ore, mettete sul fuoco la pentola con le pesche. Noterete la grande quantità di succo prodotto dai frutti. Portate ad ebollizione e continuate la cottura, mescolando, per una trentina di minuti. Togliete dal fuoco. A questo punto avrete 3 opzioni tra cui scegliere: lasciare la frutta a pezzetti, passarla al setaccio oppure, come nel mio caso, frullarla con il minipimer. Se deciderete di frullarla, vi accorgerete che la consistenza diventerà più liquida. Aggiungete i fiori. Riaccendete il fuoco e fate addensare per altri 10 minuti, fino ad ottenere la consistenza desiderata. Una volta fredda tenderà, comunque, ad addensarsi ulteriormente. Riempite i vasetti, chiudeteli e capovolgeteli per creare il sottovuoto. Una volta completamente raffreddata, conservate in un luogo fresco e, se decidete di iniziare a consumarla, in frigorifero. Nella preparazione non ho aggiunto gelificanti di nessun tipo, avendo lasciato la buccia alla frutta (contiene pectina, gelificante naturale). Per rendere il tutto ancora più gelatinoso, durante la cottura incorporate le bucce du una mela. 
Dopo qualche ora potrete consumare la vostra confettura. È ottima come farcitura per una crêpe, che potrete avvolgere su se stessa e tagliare in tanti rotolini succulenti.


Per preparare una crêpe grande e non troppo sottile, dovrete sbattere le uova con il latte, setacciarvi la farina e mescolare energicamente. 
Avendo avanzato proprio a questo scopo 1/2 cucchiaio di fiori zuccherati, li incorporo nell'impasto, amalgamando bene. Versate il composto nella padella calda e leggermente unta (con burro o olio di semi, a piacere). Quando sarà dorata, spegnete il fuoco. Fate intiepidire e spalmate la vostra confettura su tutta la sulerficie della crêpe. Arrotolate delicatamente, facendo aderire bene tutti gli strati, e tagliate a fettine.
Mettete in infusione il tè per un'oretta. Zuccherate e fate raffreddare. Dopo una mezz'ora in frigorifero, qualche cubetto di ghiaccio e profumatissimi fiori di gelsomino freschi, sarà davvero delizioso!
Buona colazione,
M.

giovedì 12 giugno 2014

La Rampolina: il mio ristorante-cartolina

Buongiorno a tutti!
Ogni tanto tra un ricettina veloce, e svariate foto a piatti da acquolina in bocca, ci piace raccontare anche di noi. Non lo facciamo quasi mai direttamente ma, attraverso il cibo, sapete quando siamo a dieta, come vanno le nostre relazioni amorose, sapete quando abbiamo un esame (perchè vedrete dolci ad altissima concetranzione di cacao), saprete i gusti delle nostre amiche, del nonno e, chi lo sà, anche del cane.
Inizierete a capire che io (è Francesca a parlare) vivo un pò in un mondo tutto mio, che spesso sembra che ho staccato la spina dal cervello e mi concentro su dettagli di altri tempi.
Una cosa che adoro sono le cartoline: insieme ai biglietti di auguri, mi piace collezionarle, regalarle, usarle come segnalibri. Mi piacciono quelle di carta ma soprattutto quelle vere, quei paesaggi che ti senti in pace e molto felice. Quei posti che dici: come sono fortunata ad essere qui! Oggi un ristorantino, una piccola osteria, in cui intrappolare la vostra cartolina: con lo sguardo o con la macchina fotografica.
Riassuntino dello sproloquio? Buon cibo, semplice e di qualità; vista da sciogliersi; il tocco in più? la giusta compagnia.


La rampolina, ho capito che saremmo andate d'accordo subito: il loro motto "life is too short for bad wine" si sposa con il mio, una risata al giorno toglie il medico di torno (insieme alla mela naturalmente). Sì, ed è assicurato che se inizio a bere un pò di vino la risata arriva, anche due, tre, quattro...
Questo è un posticino delizioso, nonostante possiate mangiare anche la pizza, io mi orienterei sulla cucina del ristorante che gode di  fornitori del territorio. Dietro al menù un piccolo elenco dei più significativi, tutti sinonimo di ottima qualità.
Non solo, la continua ricerca di prodotti per arrichire la cucina de la rampolina ha permesso la nascita di un nuovo progetto, si chiama bottega e sta a significare che è possibile, per tutti i clienti, acquistare i prodotti da loro selezionati: salumi, formaggi e altre specialità.
Per tante informazioni in più, ecco a voi il SITO (con tante immagini della vista panoramica).


Passiamo a noi, cosa abbiamo provato?
Ero molto tentata da tutto, in particolare dai primi piatti: gnocchi e ravioli sono fatti in casa. Purtroppo quasi tutti i condimenti e i sughi contenevano formaggi o latte e ho preferito passare oltre. Molto interessanti anche le proposte di risotti.
Abbiamo scelto un antipasto in due: sardine portoghesi con insalatina di finocchi, arance e cipolla rossa.
… e un secondo che io A M O: la tartare di filetto. Naturalmente carne piemontese e obbligatoriamente freschissima. Con l'uovo, così, per non farci mancare nulla.
Luca ha scelto la carne di scamone; a lui piace un po' lavorare mentre mangia e qui è possibile cuocerla sulla pietra e condirla con diversi sali. Un contorno di patate arrosto a cui credo che sia difficile resistere!





La cena è finita ed ecco il conto: vi illustro i prezzi all'incirca! Gli antipasti si aggirano intorno ai dieci euro, così come i primi. I secondi tra i quindici e i diciotto euro. Sicuramente la qualità dei prodotti è molto alta, le materie prime fanno davvero la differenza.

BIGLIETTO DA VISITA
La Rampolina
Osteria Ristorante
Via per Someraro, 13
28838 Campoino di Stresa (VB)
T. 0323 923415

Sono stata qui il 9 maggio 2014.

F.

mercoledì 11 giugno 2014

Pasta integrale fredda con spinacini, pomodori secchi e crema di bufala


Tempo di cene sul balcone, di mozzarella, di profumi Italiani con la I maiuscola. Non è estate senza i classici piatti tricolore, come la caprese o le bruschette, quest'anno gustati davanti alla tv per tifare la nazionale. Nonostante io sia un'amante dei grandi classici da solleone, devo ammettere che la classica insalata di pasta sta iniziando a stancarmi. Un buon proposito per l'estate 2014? Introdurre un po' di variazioni sul tema; basta pomodoro fresco, mozzarella, basilico, tonno, sí a pomodori secchi, crema di mozzarella di bufala, spinacini e, perché no, un tocco croccante, quello che solo le mandorle tostate sanno regalare. E la pasta? Integrale, come piace a me! Pochi ingredienti per trasformare una classica pasta fredda in un piatto tutto nuovo, magari questo sabato, per stupire gli amici con un fresco spuntino di mezzanotte guardando Inghilterra-Italia. È pur sempre tricolore. 



INGREDIENTI per 4 persone
350 gr di mezze maniche integrali
un mazzetto di spinacini freschi
2 mozzarelle di bufala piccole
2 cucchiai di mandorle spellate
una decina di pomodori secchi
in filo d'olio e.v.o.
peperoncino
sale q.b.


Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo frullate le mozzarelle con un pizzico di sale, peperoncino a piacere, un filo d'olio e.v.o. e un cucchiaio di acqua di cottura della pasta, aggiunta a filo. Tostate le mandorle e tritatele leggermente. Scolate la pasta al dente e lasciatela raffreddare, aggiungendo un filo d'olio per evitare che le mezze maniche si attacchino irrimediabilmente tra loro. Quando la pasta sarà fredda, conditela con pochissimo olio aggiuntivo, peperoncino, i pomodori secchi tagliati a striscioline, gli spinacini lavati ed asciugati. Mescolate bene ed impiattate con gocce di crema di bufala e mandorle tostate. 


Buon appetito
Forza, Italia! 

M.